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Le Nuove Linee Guida per l’Educazione Civica: tra continuità e nuove prospettive.

Nel nuovo documento, che andrà a sostituire le precedenti Linee Guida a partire da settembre 2024, assume una valenza centrale il concetto personalistico di chiara matrice costituzionale. È sottolineata, pertanto, l’imprescindibile dimensione inclusiva dell’educazione civica che prevede il riconoscimento dei talenti di ciascuno studente e la piena integrazione degli alunni stranieri.

Sono ribaditi come principi dell’educazione civica, i valori custoditi nella nostra Costituzione che rappresentano la bussola per orientare su territorio nazionale la moltitudine di azioni educative che le autonomie scolastiche sono chiamate a mettere in campo per la promozione della cultura del rispetto e della responsabilità verso gli altri. Accanto a ciò, si pone l’accento sul senso di appartenenza ad una collettività, nella consapevolezza di far parte di una comunità nazionale che ha una sua storia e una sua specificità, nel più ampio contesto della civiltà europea.

Presente il richiamo ad un’umanità, di cui probabilmente si sta perdendo traccia anche alla luce di preoccupanti emergenze educative e sociali. Molti i fatti di cronaca dove la violenza e, in particolar modo la violenza di genere, hanno assunto il carattere della “normalità”, anziché dell’eccezionalità. La criminalità organizzata e varie forme di illegalità, il bullismo e il cyberbullismo, la dipendenza dal digitale, l’incremento dell’incidentalità stradale, l’uso di sostanze stupefacenti sono fenomeni altrettanto diffusi tanto da richiedere un’attenzione particolare da parte della società civile. In tal senso, le Linee Guida introducono percorsi educativi atti a contrastare tali forme di devianza: la promozione della cultura del rispetto della Donna; l’educazione alla salute, al benessere e allo sport, con particolare attenzione al contrasto alle dipendenze; la conoscenza delle regole del codice della strada, necessaria per la sicurezza di tutti; la formulazione di un’etica digitale.

Insieme al rispetto dell’individualità e dei diritti di cui ognuno è portatore, le Linee Guida richiamano ai doveri verso la collettività che si concretizzano nel rispetto delle regole proprie di una sana convivenza civile.

Il documento, in questo senso, apre nuove prospettive verso la promozione di comportamenti corretti e responsabili in relazione a tematiche richiamate dalla più recente normativa nazionale.

Un particolare accento viene posto sulla cultura d’impresa, del lavoro e sull’educazione finanziaria, individuati come ambiti di espressione della libertà individuale, in linea con la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, della cultura del lavoro come aspetto fondante della nostra società, della valorizzazione e della tutela del patrimonio privato. In stretto collegamento con le attività produttive, si richiama l’attenzione sul rispetto dell’ambiente, della qualità di vita come dei beni pubblici, del patrimonio culturale e artistico del Paese per una crescita economica sostenibile.

Confermato il divieto di utilizzo degli smartphone nelle scuole dall’infanzia fino alla secondaria di primo grado; nelle scuole del primo ciclo di istruzione il tablet può essere utilizzato per finalità didattiche e inclusive.

Le linee Guida, (scarica l’allegato) così sintetizzate, saranno il punto di partenza per i Dirigenti scolastici che a settembre dovranno sostenere nelle proprie scuole le necessarie revisioni ed integrazioni al curricolo di educazione civica per realizzare quanto auspicato nel documento ministeriale, nel solco segnato dalla Legge n.92/2019. La strada che il Ministro Valditara indica per un’autentica educazione alla legalità, è un ritroso cammino alla riscoperta dei valori civici costituzionalmente sanciti che sono a fondamento della collettività cui apparteniamo. D’altro canto, la presenza di un’attualità drammatica costellata da diffuse forme di violenza e devianza nella nostra società, spinge ad una riflessione di più ampio respiro. Le istituzioni scolastiche e le famiglie sono facilmente indicati quali luoghi privilegiati, dove promuovere il rispetto delle regole. In questa operazione, si può alimentare una sorta di deresponsabilizzazione di gran parte della società che non esita a diffondere messaggi e modelli diseducativi anche in contrasto con i valori civili che le nostre scuole, diversamente, sostengono attraverso itinerari di educazione civica di sicuro valore. È indiscutibile che i giovani si lascino facilmente affascinare dai richiami edonistici di una contemporaneità, immersa in una evidente crisi di valori. Finché la formazione di un’etica civile non diventa “affare di tutti e ciascuno”, la scuola da sola continuerà a faticare nell’importante compito di costruire una società sempre più civile e democratica.

 

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