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RINNOVO CCNL Area Istruzione e Ricerca
Si è tenuto all’Aran il terzo incontro per il rinnovo del CCNL Area Istruzione e Ricerca, che è ancora in una fase iniziale. Le questioni dibattute sono state diverse. E’ necessario intervenire sul codice disciplinare, attualmente troppo penalizzante per i dirigenti, le sanzioni sono eccessive sin dalla prima infrazione, non c’è gradualità, eventuali sanzioni pesano sull’attribuzione degli incarichi indipendentemente dal biennio. Va inserita nel CCNL la possibilità di eliminare dal fascicolo la sanzione decorsi due anni dalla stessa così come avviene per altre categorie.
Problema interregionalità: i dirigenti che lavorano fuori regione hanno il sacrosanto diritto di tornare a casa, la percentuale di posti destinata attualmente alla mobilità interregionale, e cioè il 30% ,è semplicemente ridicola, visto l’elevato numero di dirigenti fuori sede. Urge stabilire il 100%, e che sia un vero 100% e non una presa in giro per tacitare la categoria. Non è ancora giunta una spiegazione del perché il numero dei posti disponibili era pari a zero in alcune regioni durante la mobilità per poi magicamente aumentare nel bando del concorso per dirigente scolastico.
C’è bisogno di CRITERI CHIARI, COERENTI, UNIVOCI in tutti gli Uffici Scolastici Regionali per la mobilità perché si sono riscontrati comportamenti difformi perfino per i beneficiari dei diritti L104: in alcune regioni hanno dato priorità alla L.104 personale, in altre alla L.104 per assistenza. Che dire poi delle sedi nominali non assegnate?
Sarebbe utile disciplinare il lavoro agile per i dirigenti che già attualmente svolgono una gran parte del lavoro su piattaforme e su cloud perché potrebbe agevolare i dirigenti fuori regione.
Si è iniziato a discutere della disciplina degli incarichi aggiuntivi che risulta poco chiara, in particolare per incarichi che sono in realtà obbligatori come quelli legati ai progetti PNRR.
Non sembra ci sia l’intenzione di riconoscere un rimborso per la formazione mentre per altre categorie è stata prevista anche la retribuzione.
Resta l’indignazione per la mancata corresponsione della retribuzione dovuta dal 2019 segnalata da diversi colleghi.